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Commenti al testo di Franca Colozzo
Lacrymarum sÄ­tÅ­la

Sei nella sezione Commenti
 

 Franca Colozzo - 12/10/2018 20:41:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Grazie Antonio, l’effetto taumaturgico delle tue parole ha già alleviato le mie pene. La mia distrazione notturna mi è stata fatale, ma avendo una pellaccia me la sono cavata bene. Caso mai in futuro starò più attenta a dove metto i piedi. La conoscenza del proprio territorio può a volte fare dei brutti scherzi. Mi sento molto vicina ai felini, ma non ho i loro occhi dotati di cristalli di guanina (tapetum lucidum), che si illuminano al buio come fari.
La vera terapia per me è il sole che, insieme al mare, rappresenta il cammino verso la luce. Infatti le tenebre non mi hanno portato bene!
Grazie per il tuo gradito passaggio. Si vede che la mia "vox clamantis in deserto" non è proprio rimasta inascoltata.
Ti auguro un felice weekend con il sole.

 Antonio Terracciano - 12/10/2018 19:35:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Penso che conti poco discutere su quale può essere la migliore forma di una poesia (in questo caso più breve, o più lunga) quando essa è stata scritta a fini terapeutici, per cercare di alleviare il dolore e le conseguenze di una brutta caduta, esperienza che tutti noi ci auguriamo Franca (anche attraverso la scrittura) possa dimenticare il più presto possibile.

 Franca Colozzo - 11/10/2018 23:24:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Grazie Sabrina, il tuo è il commento che mi fa più piacere. Sarà che non seguo sempre con attenzione tutte le pubblicazioni, mi chiedevo che fine avessi fatto. Ritrovandoti ora di nuovo qui, sono contenta di risentirti e soprattutto di avere da te un ulteriore consiglio. Hai ragione nell’affermare che poesia e vita si intrecciano in un "unicum" che parla del nostro vissuto.
Andrò a ripescare le tue ultime poesie che forse, per mia disattenzione, non sono stata in grado di leggere.
Ti auguro tutto il meglio della vita. Un saluto affettuoso. Grazie dell’augurio, già sto meglio. Buona notte.

 Sabina Spielrein - 11/10/2018 22:30:00 [ leggi altri commenti di Sabina Spielrein » ]


parli con voce profonda dove la consapevolezza dell’accadere fa luce sulle dinamiche umane.
i versi tagliati completano il tuo sentire perchè vissuti. è così che poesia e vita si intrecciano, o meglio la poesia si nutre della vita.

un grande bacio carissima franca

e un augurio di rapida ripresa

 Franca Colozzo - 11/10/2018 19:08:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Cara Edi ti ringrazio del tuo prezioso apporto e convengo sulle specificità dell’autore, sommo artefice del suo lavoro. Però, pur nella titubanza di abolire dei versi miei, mi son chiesta se fossero poi così significativi e se non appesantissero la poesia.
Ho quindi abolito, nella versione modificata, la seconda parte per dare più enfasi alla prima.
Comunque mi piace ascoltare tante voci, spesso contrastanti, proprio per il mio personale discorso sulla ricerca di una via poetica più pura e monda da sovrastrutture.
Sto in verità ponendomi delle domande sulla struttura di un testo poetico contemporaneo e, per quanto abbia scritto e partecipato ad altri dibattiti sul sito, mi sembra di brancolare sempre di più nel buio.
Sembra quasi che una sorta di anarchia prevalga nella poesia e per questo tento di liberarmi di schemi letterari che ho collezionato attraverso studi a memoria di poesie, come si faceva in passato.
Grazie per l’attenta interpretazione. Un saluto affettuoso.


 Edi Davoli - 11/10/2018 16:00:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

A mio modestissimo parere trovo sia un peccato, Franca, tagliare le ultime due strofe. Credo che il capovolgimento di Klara sia esteticamente molto gradevole, ma giustamente quello che conta è il tuo sentire, le emozioni che ti hanno accompagnato nella scrittura della poesia. Quindi massimo rispetto per l’autore.

 Franca Colozzo - 11/10/2018 12:46:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Klara, ti ringrazio, ma preferisco quel taglio da te fatto all’inizio e confermato anche da Salvatore Santoro.
Capovolgendo - come fai tu adesso - la poesia non avrebbe la sequenza emozionale da me vissuta.
Infatti - dopo essere stata all’ospedale per una TAC e avendo là riscontrato tanta sofferenza (ho rimestato il pianto in un mastello...) e la gioia di chi si era affacciato alla vita - mi sono seduta fuori la terrazza di casa per raccogliere gli ultimi tiepidi raggi di sole dopo un inizio di Ottobre così infausto.

Lascio stare così. Mi piace pensare ad una donna che per essere elegante si spoglia di collane e fronzoli inutili.
Come dice Salvatore Santoro, mi fermo laddove sarei ridondante (un difetto cui tendo come un limite matematico).

Vi ringrazio tutti con un grande abbraccio foriero di giornate luminose. Questa è per me critica costruttiva, che io accolgo sempre con grande piacere. Buona giornata a tutti voi.

P.S.: A proposito, sarei curiosa di sapere cosa ne pensano i due omonimi: Terracciano Antonio e Terracciano Giuseppe. Chissà se siano in grado di vedere o cogliere il mio invito!

 Franca Colozzo - 11/10/2018 12:33:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Caro Salvatore, ecco un apporto costruttivo! Mi fa piacere ascoltare voci contrastanti. Ho trovato la sforbiciata, data da Klara, come un taglio agli orpelli cui a volte tendo. E’ pur vero che il significato della poesia originaria, come tu affermi con acume, è variato. Infatti nei due versi finali, volevo puntare a mettere in luce quel momento di sole carpito fuori la terrazza di casa. Infatti:



S’arrende il giorno

all’ora mutevole,

assaggio di fredda stagione.



Ho piegato il capo al sonno

in attesa d’un istante

d’improvviso calore.



In questi ultimi versi volevo sottintendere che, dato il mio stato di malessere, cercavo di carpire un po’ di calore in un momento di sole, dopo le prime avvisaglie di pioggia battente e freddo, che hanno trasformato quest’esordio autunnale in un assaggio della stagione invernale.
Sarà che "calore" fa rima con "sole" (oggi si tende a non essere inclini alla rima); sarà che si avverte come una forzatura finale, così ho pensato di portare i versi in questione in calce proprio per aprire un eventuale confronto.
Ti ringrazio per aver espresso liberamente il tuo parere, così come vorrei facessero anche altri autori. Non per compiacermi (beninteso!), ma per aiutarmi nella scelta di una strada poetica, per nulla semplice e spesso per me tendente alla ridondanza. Grazie ancora e buona giornata.

 Klara Rubino - 11/10/2018 12:22:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

"franca ha vissuto" correggo!!!

 Klara Rubino - 11/10/2018 12:20:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Mi fischiano le orecchie, che c’è?
:-)
Salve, la poesia non è una scienza esatta è fatta di suggestioni,ognuno ha le sue inclinazioni e preferenze, un autore deve essere necessariamente maturo e consapevole: sarà lui a scegliere, ma sempre dopo aver ascoltato i giudizi altrui che siano positivi o negativi, che decida di accogliere i suggerimenti o meno.
Questo Franca lo dimostra, dimostrandosi ella stessa così, un esempio da seguire per me.
detto questo, personalmente noto un forte stacco tra le prime due strofe e le seguenti, sopratutto perché sembra che si parli di un’alba e poi di un tramonto; le percepisco istintivamente come due poesie distinte, la prima positiva, la seconda malinconica.
Ha ragione però Salvatore a dire che si perde la complessità, il tormento anche che Franca a vissuto personalmente...allora forse se si invertisse la successione, ovvero dopo il tramonto, lo scoramento, seguisse l’alba?
Così ci ha raccontato Franca è avvenuto dentro di lei!
Dunque...


S’arrende il giorno

all’ora mutevole,

assaggio di fredda stagione.



Ho piegato il capo al sonno

in attesa d’un istante

d’improvviso calore.



Ho rimestato il pianto di chi soffre

in un grande mastello;


ho raccolto sorrisi appena nati

sulle sponde di ieri.



D’ottobre i giorni tristi

ho cancellato.



Oltre la siepe

apro la via al sole.


 Salvatore Pizzo - 11/10/2018 11:55:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Sinceramente la preferivo prima, nella sua versione originale. Non che non mi piaccia quanto suggerito dalla cara Rubino, ma è che mi pare tutt’altra cosa. La poesia sembra assumere ben altri significati, oltre che perdere quell’ambiguità che la rendeva alquanto particolare e sofferta. Concordo con il caro Santoro ch’è"il contenuto di una poesia a dovere essere significativo" ed anche sul fatto che vanno eliminate le "ripetizioni inopportune". Però è anche vero che ciò non deve portare ad eliminare versi di per sè molto belli ed essenziali oltre che significativi, come quelli da te cancellati, dunque mutando il senso, oltre al significato e l’intenzione stessa della poesia.

 Franca Colozzo - 11/10/2018 10:49:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Caro Salvatore Santoro ti ringrazio del passaggio e della tua opinione in merito. Avvalori ancor di più il consiglio di Klara Rubino, che ringrazio per l’apporto positivo. Ho sempre accettato favorevolmente le critiche costruttive a cominciare dalla tua. Credo infatti che sia anche questo lo scopo della nostra permanenza sul sito. Essere incensati non fa crescere, essere criticati in maniera costruttiva aiuta a migliorarsi. 🙏 Grazie a te🌹per il tuo parere. Buona giornata.

 Salvatore Armando Santoro - 11/10/2018 00:52:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Armando Santoro » ]

Concordo con Klara. Era una ripetizione inopportuna ed in questo modo la poesia acquista più spessore. Non vuol dire nulla che una poesia sia lunga o corta. E’ il contenuto che deve essere significativo. Ed i versi pubblicati bastano ed avanzano ad esaltare lo spessore della lirica.

 Franca Colozzo - 10/10/2018 19:19:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Cara Graced, c’est la vie! A momenti belli si alternano quelli brutti. Importante è sapersi rialzare in piedi e guardare avanti.
Questa mia poesia era più lunga e dovrei mettere tra parentesi la parte decurtata per far notare le differenze.
Ho tagliato gli ultimi due versi su indicazioni di Klara Rubino. Credo che appesantissero un po’la poesia. E’bene, soprattutto nel mio caso, terminare con una frase augurale di apertura al "sole".
Un solare abbraccio, dunque, e buona serata.

 Graced - 10/10/2018 18:55:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

I primi versi sono di tristezza, successivamente sono di tenerezza,mentre gli ultimi, azzerano la tristezza ed aprono la via al sole, alla benedetta luce che, ci guida e c’illumina nel cammino. Cara Franca, ho letto della caduta dai gradini, e mi dispiace molto, comunque dai versi emerge quella tristezza che hai provato in ospedale, ma anche quella meraviglia per qualcosa andata a buonfine in quel posto di sofferenza. L’importante che ti rimetta presto. Ti dirò che in pochi versi hai trasmesso un messaggio. In questa poesia, seppur breve fai riflettere su i messaggi che hai inviato. Un caro abbraccio, Graced!

 Franca Colozzo - 10/10/2018 18:09:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Cara Klara, sembra che tu abbia ragione. Rileggendo la mia poesia - nata di getto da un momento di sconforto dopo una caduta e poi di subitanea rinascita (così sono fatta io) - mi piace di più depurata degli orpelli, cioè dello strascico della coda.
Tu sai che accetto sempre volentieri sia i tuoi che altrui apporti costruttivi perché ritengo che, per crescere, occorra saper ascoltare le critiche positive, più disincantate rispetto a chi scrive.
L’ho fatto già in passato con te, con Salvatore Santoro e con Antonio e Giuseppe Terracciano. Taglio lo strascico adesso. Grazie.
Ti abbraccio come il sole nella foto abbraccia il mare. Buona serata.

 Klara Rubino - 10/10/2018 09:47:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Buongiorno Franca, non è perfetta già a fermarsi alle prime due strofe?

  Lacrymarum sĭtŭla  

Ho rimestato il pianto di chi soffre

in un grande mastello;

ho raccolto sorrisi appena nati

sulle sponde del tempo.


D’ottobre i giorni tristi

ho cancellato: oltre la siepe

apro la via al sole.


È universale!un messaggio di speranza e di apertura alle sofferenze altrui, ma non per abbattersi, ma per essere più forti insieme, attraverso la condivisione del dolore e l’accesso alla forza interiore di ciascuno!
Grazie Franca.


 

 Franca Colozzo - 10/10/2018 00:06:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Caro Salvatore, come avresti potuto saperlo? Non l’avevo messo per niente in luce. Ho sì sfiorato le tenebre, ma ho subito aperto la porta alla luce solare. Ogni esperienza serve di ammonimento, anche quella più dolorosa. La prossima volta starò più attenta e guardinga soprattutto al buio (pensavo al mio gatto!).
Comunque ti ringrazio per le belle parole che mi rafforzano nel credere che la vita sia un sogno da vivere con il sole in fronte!
Sto già meglio, in quanto ho la pelle dura, temprata dal sale marino. Grazie ancora e buona notte.

 Salvatore Pizzo - 09/10/2018 23:44:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Cara Franca
sono molto spiacente per quanto ti è accaduto. Certo sono cose che succedono: capita di cadere, ma in un modo così rovinoso e doloroso per te, è cosa alquanto rattristante. Mi dispiace anche che il mio commento abbia potuto darti atto del fatto che non abbia, quantomeno, colto lo spirito di questi tuoi versi scaturenti dalla sofferenza. Ma, in tutta confidenza, posso dirti che mi pareva di aver colto qualcosa che stonava con questo tripudio di colori. Forse l’ho sentito nei primi versi e negli ultimi versi. Ma c’erano anche:

"D’ottobre i giorni tristi

ho cancellato: oltre la siepe

apro la via al sole."

E questo, a me, ha aperto la via al tuo carattere solare che non s’arrende alle traversie della vita, tantomeno nella stagione dei ripensamenti per eccellenza. Da qui non posso che farti i miei sinceri complimenti: sei riuscita a non lasciar trasparire la tua vicenda personale, bensì l’hai diluita in una tanto grande da abbracciare il mondo ed allo stesso tempo colorarne le lacrime per alleviarne il dolore assopendole nel sole morente....
Auguri e tantissimi, affinchè tu possa rimetterti presto,con un abbraccio solidale ed un più che caro saluto.

 Franca Colozzo - 09/10/2018 22:02:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Cara Edi, è sempre un piacere risentirti. Ti ringrazio molto della tua vicinanza spirituale in un momento di dolore che non avrei voluto rendere pubblico, ma che le parole di Salvatore mi hanno in qualche modo indotta a puntualizzare. Per fortuna, da qualche tempo a questa parte, cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto, perché ho capito che piangersi addosso non porta bene anche in casi come questo mio. Ma ciò che più mi ha traumatizzata ieri all’ospedale (e mi son resa conto che non avrei mai potuto fare il medico) è stata l’ondata straziante di sofferenza che proveniva da tanta gente.
Oltre al bombardamento radioattivo e nocivo della TAC, cui ho cercato invano di non sottopormi, sono stata per sei ore circa letteralmente sommersa dalle urla strazianti di gente in codice rosso lì al Pronto Soccorso di Formia. Comprendo più che mai quanto sia duro fare il tuo lavoro ed avere a che fare con i malati. Credo sia veramente una missione, assolutamente non alla mia portata, per quanto ambissi fare il medico. Ti ringrazio del tuo graditissimo passaggio e degli auguri di pronta guarigione. Buona notte.

 Edi Davoli - 09/10/2018 21:43:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Cara Franca mi dispiace tanto per la tua caduta, spero tu possa tornare presto in forma. Del resto così è stato per questa tua poesia dove il dolore è in qualche modo sublimato. L’aura che si respira è positiva ed eterea come ha commentato anche Sal. Tantissimi auguri!

 Franca Colozzo - 09/10/2018 20:04:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Caro Salvatore, purtroppo non è il quadro idilliaco che tu con sapienza hai tracciato. Sono reduce da una caduta bruttissima giù dalle scale di casa mia, di faccia per terra e di notte per giunta. Ho due occhi neri, per cui sono andata a fare una TAC all’ospedale.
Là ho visto le lacrime e la sofferenza degli altri, nascite e morti frammiste insieme. Ritornata a casa dopo il bombardamento radioattivo invasivo, cui mai avrei voluto sottopormi, ho buttato giù questa poesia che non illustra molto la verità sull’accaduto, nascosta tra le pieghe della mia disperazione.
Comunque oggi mi sono consolata guardando il mare luccicante sotto il sole, coprendo opportunamente gli occhi. Mi sento miracolata perché è stata una delle più brutte cadute a memoria mia (vado sempre cadendo per distrazione e persino da uno di quegli autobus inglesi a due piani). Purtroppo, mi sono accorta ieri che gli incidenti domestici sono molto insidiosi e all’ordine del giorno.
Speriamo che brillino ancora quelle gocce di sole, come da foto. Grazie del passaggio e delle belle frasi che mi hai regalato. Un caro saluto. Buona notte

 Salvatore Pizzo - 09/10/2018 19:22:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Un rimescolar d’emozioni di stagione nel recipiente cuore, splendide a che ci si possa cullare languidi nei raggi ancor tiepidi: in fondo son lacrime colorate, quelle che stillano abbandono...
Splendidamente eterea...
un caro salutoabbraccio